I nostri testi

Etologia
Anemosofia
Animasensum
Educazione per una
 crescita naturale
Favole

Una "piccola" gratifica: le nostre Favole fanno parte dell'archivio Disney per l'eventuale trasposizione cinematografica

Etologia - da ''eto'' (greco ''conoscere'') e ''logia / logos'' (greco ''discorso'') / Anemosofia - da ''Anemos'' (greco''soffio'' - ''nascita'') e sofia (greco ''sapienza'') / Animasensum da animalis / anima (latino ''che dà la vita'') e sentio (latino ''conoscenza'' - ''percezione intima'' - ''provare sensazioni'')

 

 

 

"A TE" - Educazione Naturale

‘’A TE – Educazione Naturale’’ Questo è il nono dei nostri libri.

Allorquando la Vita bussò all’uscio del Pianeta Terra, esso si trasformò in Madre, scegliendo l’Acqua come prima culla per sua Figlia e tutti i Figli che da lei sarebbero nati.
In un susseguirsi di nascite, sbocciò fra tutte, un legame che le avrebbe tenute armonicamente unite le Une alle Altre, strette nell’abbraccio di Colei che, in qualità di Madre, le avrebbe protette, curate, assistite, indirizzate.
Non è facile per noi descrivere questo libro tanto ricco di argomenti ed emozioni, senza cadere in un troppo colorito sentimentalismo. Per cui cercheremo di mantenere una certa lucidità dicendo solo:
- nel susseguirsi delle pagine, abbiamo cercato di ricondurre il lettore verso ‘’l’antico legame’’ - quel legame tanto facile da scorgere nel più semplice dei nostri Fratelli nonché facile da ri-trovare nel periodo più innocente della nostra Vita;
- è questo, un lavoro che parla di noi, di noi tutti esseri umani e di noi tutti Figli della Madre Terra;
- è un lavoro che parla di quel che ci tiene uniti agli Animali che consideriamo (per troppi versi) diversi da noi o troppo uguali a seconda di quel che ci conviene di pensare in quel momento;
- che parla dell’importanza (per tutti) di una crescita in seno alla Famiglia non come individui a se stanti, ma come parti integranti di un Nucleo che dà la Vita e che, attraverso la Vita, rimane Vivo;
- è un viaggio a ritroso nel tempo, in compagnia della Famiglia e di un Amico speciale; saranno loro la Guida che ci aiuterà a capire l’importanza dei legami, delle relazioni, dell’espressività, del rispetto per noi stessi, per il prossimo, per la Natura e per la Madre Terra… ci insegnerà a vedere la diversità analizzandola con la dovuta semplicità e non sotto il riflettore della contorta apparenza; in questo modo potremo conoscere le cose sotto quegli aspetti che rimangono troppo spesso nascosti ...
- ci insegnerà infine, a capire come poter aiutare a nostra volta, chi ci vivrà accanto, creando con lui / con loro, un ulteriore autentico, armonico legame.
Non è, quindi, un libro che parla solo di uomini! È un testo che parla anche di quello che vive accanto all’uomo e che l’uomo non riesce a vedere come parte di se o lo confonde come surrogato di se, impedendo una comunicazione fra Lui e l’Altro.
La pazienza di una Madre, di un Padre e di questo speciale Amico fraterno, ci aiuteranno a crescere.

È questa l’ultima parte di un importantissimo tema nato nel giugno del 1989 con:
Negli Occhi del Cane

Negli Occhi del Cane
Alfa: questa sconosciuta
Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura
Diario: Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni
A TE


Nello studio e presentazione del lavoro, abbiamo diviso i contenuti in due parti.
Una che dedica maggior attenzione al collegamento che esiste fra Noi esseri umani e la Natura (intesa quest’ultima nel contesto del proprio ‘’essere’’ e in relazione agli Animali che con noi condividono una realtà quotidiana), e una seconda dove invece trattiamo argomenti della Madre Terra, la Vita dal suo nascere fino all’evoluzione del Progresso che la sta portando verso un risvolto non glorioso.
Gli argomenti trattati e le riflessioni a riguardo, convogliano poi nel punto chiave del discorso: ‘’guardiamo dentro di noi e ricordiamoci chi siamo, ricordiamo la nostra parte più vera, più semplice, più pura; ritroviamo quell’Anima che ci unisce a tutte le altre’’...‘Animale’’ – ‘’Le Amina’’

Il Bambino e il Cane, i sani messaggeri

È arrivato il momento di smettere di cercare la felicità
in tutto quello che non ti appartiene,
perché la felicità è dentro di te.

Guarda la vita con gli occhi di un Bambino,
e riuscirai a scoprire le meraviglie
di cui Madre Natura ti ha reso partecipe

’Ciò che accomuna il Bambino e il Cane è la comunicazione attraverso gli stati d’animo; comunicazione tramite la quale viene a crearsi una interazione unica nel suo genere, fondata sulla consapevolezza di essere, si diversi, ma uniti nella comprensione e dal piacere di stare insieme.
Da un rapporto di coppia ‘’Bambino - Cane’’, può nascere un esempio di sincerità per tutto il Popolo degli Uomini, poiché sia il Bambino che il Cane, stabiliscono profondi legami affettivi, liberi da vincoli e pregiudizi legati a sotterfugi di convenienza.

Fra capitoli, sotto capitoli, note, riflessioni e articoli riportati nel libro, nonché video e altri articoli inseriti nei dvd allegati al testo, speriamo che il discorso resti nei margini del filo conduttore.

- Alcuni punti -
Educazione Naturale - cos’è e come nasce
- Le relazioni con gli Animali diversi da noi
- L’importanza che hanno per noi, gli Animali diversi da noi
- L’importanza della crescita in seno alla Famiglia
- L’importanza della crescita in compagnia di un Cane
- L’importanza della conoscenza del Cane in un modo molto particolare
- Il Cane - un caro Amico, un Fratello
- Chi siamo? Guardiamoci dentro
- Rispettiamo il prossimo e rispettiamo noi stessi
- Impariamo dalla Natura la nostra importanza come individui unici e insostituibili, armonici nel contesto della Famiglia e della società,
e impariamo quanto sono ugualmente importanti le unicità degli Animali diversi da noi
- La Natura - impariamo a considerare tutto quello che in Essa vive, in maniera meno fredda.
- Scopriamo il legame che abbiamo con le Piante e con l’Acqua (Mare, Fiume, finanche allo Stagno) e le loro Espressioni di Vita
- I grandi insegnamenti della Terra
- Arcobaleni della Vita e la Musica del nostro Cuore

Immagina un quadernone, uno di quelli grandi che alle scuole medie ci facevano usare per le materie scientifiche; immagina delle finestre che, qua e là, si aprono all’interno di questo quaderno e, portandoti verso altri lidi, ti aprono nuovi orizzonti. Eccoti poi di ritorno a casa, e in tutti quei luoghi a te molto familiari; gli stessi che ti hanno dato la possibilità di rivelarti in una più creativa espressione, e ti insegnano a manifestare quel che sei e non chi vorrebbero tu fossi. Accanto a te, la tua Famiglia e un Amico che da secoli e secoli ci accompagna nel cammino, il Cane. In questo viaggio, passo per passo potremo ri-trovar quel che più di ogni cosa ci lega alla Natura, e impareremo a vivere in una maniera più giusta il nostro rapporto con noi stessi, con il Cane, con gli altri Animali…scoprendo che le leggende sulla cattiveria e sulla stupidità attribuite ad innocenti Vite non sono che Spettri che appartengono solo a noi e non a loro... Scopri con noi la meravigliosa familiarità del Lupo, di suo Figlio il Cane e scopriti fra loro; stupisciti della saggezza delle Oche, del buonsenso di un Riccio di Mare e dell’emozionabilità di un Pesce Rosso; allontana gli spettri del passato; cerca il Bambino che è in te e torna a vivere la tua naturalità.’’

Il libro si articola in circa 300 pagine (formato A4), 2 dvd nei quali sono raccolti decine di video e decine di articoli. Tutto è correlato alle pagine interne del libro che specificatamente, nei punti chiave, segnalano il collegament alla lettura.

Paolo ed io rimaniamo a disposizione del lettore per ogni chiarimento sui temi trattati e ogni curiosità.

…e a Voi tutti, auguriamo una buona e arricchente lettura.

…non perdere l’ultimo atto della stesura di una filosofia di vita iniziata nel 1989, e descritta ‘’nero su bianco’’ dal 2004 per permettere a tutti di entrarne a conoscenza. ‘’A TE – Educazione Naturale’

Barbara Tullio e Paolo Caldora

Finito di stampare nel mese di maggio 2019 dalla Tipografia C.S.R.

Diario - Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti riflessioni

’Diario - Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’.. Questo è l’ottavo dei nostri libri.

Entriamo nel vivo della vita del Cane e affrontiamo, approfondendoli, tutti gli innumerevoli collegamenti che ci sono fra Lui e Noi, capendo anche, in cosa siamo differenti e, in base a questa differenza, capendo una volta per tutte perché credere certe cose dette del/sul Cane, sono estremamente dannose per Lui.
Fra miti, leggende e realtà, guardiamo dentro la sua natura e dentro la nostra. Seguiamo il Cane durante la sua crescita cercando di capire le domande che fa, per riuscire a rispondere nella maniera più opportuna a/per Lui. Guardiamo il Cane senza cercare di riversare su Lui la nostra immagine complessa.

‘’Il Lupo nell’immaginario''

Il Lupo, affascinante creatura del cupo bosco e delle distese innevate, è da sempre una costante nei sogni e negli incubi degli uomini. ... Le assonanze del modo di vivere del Lupo e dell’Uomo derivano da una medesima coscienza sociale. Sono infatti,
due specie animali che condividono molti aspetti della vita, intendendo come gestione della stessa, sia dal punto di vista familiare che organizzativa. ...

Il concetto di Branco – Al contrario di quel che generalmente si crede sia il vero significato di ‘’leader’’ o ‘’capo-branco’’ se preferite, essere il numero Uno, far rispettare la legge, portare lo scettro del comando, non vuol dire essere cattivo, coercitivo o, termine di moda, ‘’dominante’’, no nella maniera più assoluta. Colui che siede sul trono è infatti, si un essere forte, ma anche un individuo altamente sociale, duttilealle giuste motivazioni e docile, in poche parole equilibrato nel suo pensare e nel suo operare… uscendo per un attimo da quelle che sono le credenze popolari, ragioniamo sull’effettivo significato delle parole appena riportate ...

Tutte le attenzioni che i Lupi e i Cani si pongono l’un l’altro, tutti gli atteggiamenti che mettono in opera fra loro, sono sempre mossi esclusivamente da un fine sociale ed educativo, anche quando comunicano con atteggiamenti che appaiono cruenti, non è la crudeltà ad essere regina dell’azione.

La filosofia del Branco: ‘’il bene di Uno è il bene di tutti - se il Branco vive, Uno vive’’.


Come nascono le Storie - Demoni o Spiriti Guida - Cosa si nasconde dietro i racconti e dietro ai riti
‘’L’addomesticamento del Lupo e la nascita del Cane.
Passo dopo passo dalla vita nella Natura dei suoi Avi, ai loro cambiamenti per una vita con l’uomo, e da qui l’importanza di conoscere bene il Lupo anche in quei comportamento difficilmente trattati da chiunque lo studi senza lasciare da parte un’attenzione e una cultura espressamente antropocentrica, per poter capire meglio il Cane.

‘’Il Cane: la crescita di un Cucciolo, le meravigliose espressioni dell’attaccamento (come e quando nascono, come e quando mutano); i perché di tanti comportamenti incomprensibili o mal compresi per/da l’uomo e per questo mal valutati; la crescita della gestualità e i diversi significati di questo tipo di comunicazione. L’importanza della comprensione fra gli Individui (con-specifici e infra-specifici) e l’importanza della collaborazione (fra con-specifici e infra-specifici); l’importanza dei luoghi e la diversità espressiva a seconda delle situazione e della presenza di personaggi conosciuti o estranei. La valutazione di concetti comunicativi sociali.
La vita e la morte per il Cane.
La sfera delle emozioni.
L’Apprendimento.
Patologie psicologiche.
La realtà dei canili. – vero o falso! -
*le tante cose che si nascondono dietro all'effige dell'anmalismo*

In conclusione:

Crescere un Figlio non vuol dire solo nutrirlo, pulirlo e metterlo a letto, vuol dire anche e soprattutto farlo sentire parte di noi: accompagnarlo per mano nelle fasi della crescita, guidandolo e sorreggendolo, affinché un giorno, quando diventerà grande, possa vivere in equilibrio la sua Vita.


Il trascorrere del tempo

‘’Il tempo cancella piano piano il tuo odore
e non vedendoti più si cancella dal mio presente l'immagine di te ...

Altri visi altri suoni altri odori
copriranno la quotidianità del presente, ma…
mi basterà sentire nuovamente il profumo della tua pelle
per sapere che sei ancora qui ...

e se il tuo odore sarà diverso?

dovrò fare attenzione ad altre cose:
la tua voce, il tuo modo di camminare,
mi diranno chi sei,
e solo allora ritroverò la tua immagine
e ti mostrerò tutta la mia felicità!

Perché il trascorrere del tempo
non è che un battito d’ali
che si rinnova ad ogni battito’’

Marzo 2015 - Dvd: testo di 412 pagine (formato A4) - possibile la stampa attraverso il programma di lettura -, video documentari, immagini, articoli correlati agli argomenti trattati nel testo ed evidenziati nei collegamenti

…approfondisci gli argomenti analizzati ed entra nel vivo delle rivelazioni di un trattato tecnico-scientifico illustrate in maniera semplice e altamente comprensiva ’Diario - Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’.

Barbara Tullio e Paolo Caldora

Sole D'Argento

‘’Sole d’Argento’’. Questo è il settimo dei nostri libri. Sole D'Argento è presente negli archivi della Disney in California da gennaio del 2019.

Un mondo diviso fra popolazioni di uomini che vivono in armonia con la Natura e in equilibrio con tutto ciò che in Essa dimora, e uomini che hanno come unico obiettivo quello di dominare altri uomini, conquistare territori, aumentare la propria fortuna materiale.
Una storia che ci mostra la bellezza della collaborazione e dell’importanza del rispetto verso tutto e tutti, e lo squallore del dominio del volere altrui. Una Favola con i suoi Eroi, con i suoi drammi e le sue gioie che culmina in un aspettato finale!

Sole d’Argento è il nome di un piccolo villaggio
situato un po’ più ad ovest di qui e un po’ più a nord di qualsiasi altro posto.

Sole d’Argento è un villaggio dove non sono andate perdute le usanze dei Padri, dove si festeggia per la gioia di ‘uno’ e si piange solo se per la perdita di un ‘sorriso’. È un villaggio di uomini che vivono in armonia con la natura, la rispettano e la difendono. La natura a sua volta è munifica e prolifera con loro, li difende e li rispetta, li delizia di spettacoli superiori alle umane aspettative, li scalda nel tepore dell’abbraccio diurno e li coccola avvolti in una coperta stellata di notte.

Un arcobaleno annuncia la danza degli astri che colorano il cielo.

Attento al suo arrivo, il Popolo del Sole d’Argento, si riunisce. Ad ogni alba e ad ogni tramonto, formando un semicerchio, simbolico di un abbraccio al sole e alla luna che per loro danzano, rivolti allo splendore di cui sono spettatori, intonano, in segno di ringraziamento, canti festosi e melodiche litanie.

Dal limitrofo bosco, fanno da eco, fruscii di piante, sordi passi felpati su rametti secchi spezzati al passaggio di silenziose creature, che appena al confine del prato ospitante le tende del villaggio, si arrestano. Occhi lucenti, si possono scorgere fra il muro alberato, come lucciole a tratti danno notizie di loro, a tratti si perdono. È un confine che viene oltrepassato solo al calare della notte.
La paura, un tempo inesistente, è maturata con il pericolo dell’arrivo dei guerrieri, cacciatori di pelli, di trofei e di vittorie. Scuri in volto e nel cuore, con scadenze non regolate da tempi calcolabili, si affacciano su tutte le terre ricche di bottini preziosi, seminando orrori e morte.

Ma ecco che la luna prende il posto del sole accompagnata dalle sorelle stelle, ecco che i canti si spengono e le fiammelle fra gli alberi si trasformano in creature festanti, che felici, prendono posto fra il Popolo del Sole d’Argento accolti come Fratelli della Luna Splendente.

…come sempre la quiete conosce molti avversari, e per non smentire mai i fatti, anche questa volta, annunciato da un presagio, arriva l’inconsueto

D’improvviso il fuoco si spegne e un fumo nero come un’ombra senza corpo, circonda le tre frecce. La nuvola scura danza sulla cenere mettendo sottosopra i tre ramoscelli e con la velocità di quando è apparsa, in una spirale di vento, svanisce.
Akisni si guarda intorno per cercare il simbolo di quel segno premonitore, ma non percepisce null’altro che un odore pungente misto a muschi e profumi di bosco. Poi, neanche più quello.

‘Devo ricordarmi di questo segno, sono sicuro che in esso è svelata la linea del nostro destino.’

Senza dir nulla agli altri, per non rovinare la gioia della festa, Akisni tiene nascosta la sua sensazione e in gran segreto, la mattina dopo, indossato il sina - un particolare mantello - e impugnato l’inseparabile bastone, si allontana dall’accampamento in cerca di una conferma o di una smentita di quella percezione.

Il popolo non è estraneo agli isolamenti del guaritore, così non dà peso al suo allontanamento dal villaggio.

‘’…’’

La sera sta per essere annunciata dalla danza dei colori nel cielo.

Akera comincia a preoccuparsi del fatto che per tutta la giornata, nel bosco non ha visto Wahi e Tate; se a questo aggiunge poi, l’allontanamento di Akisni dalla mattina, la sensazione di agitazione trova conferma.

Accucciata accanto a Tehila e Real e ai loro piccoli, racconta ai lupi le sue strane sensazioni.
I lupi percepiscono l’agitazione di Akera, ma non potendo fare nulla per alleviarle il peso, si limitano a starle vicina.

‘Ho paura Real, i nostri amici sono lontani, con quello che sappiamo di ciò che accade n giro, non mi piace che non siano qui. Veglia sulla tua famiglia e speriamo che sia tutto frutto della mia immaginazione.’

…continua a leggere sul libro e vivi questa avventura ricca di passioni e di legami forti come la stessa Vita - ’Sole d’Argento’’

Barbara Tullio

Dicembre 2012 - Dvd - si articola in orizzontale per dare corpo al lavoro grafico e fotografico, nell'importanza del testo narrato. Le immagini sono disponibile per la stampa

Ciro presenta: Into the wild town

Vuoi sapere chi è il Sapiens e chi è il Cane? Vuoi sapere cosa li lega tanto?

' ‘’Into the wild town’’. Questo è il sesto dei nostri libri. Into the Wild Town è presente negli archivi della Disney in California da gennaio del 2019.

Nel mondo della cinofilia, da alcuni anni, c’è un gran dilagare di teorie sull’educazione più idonea da ‘’impartire’’ al Cane. Ci sono altresì, una serie di convinzioni su quel che è il suo reale pensiero. Molte delle informazioni su quale sia la più giusta delle espressioni didattiche per il Cane, e la ‘’di Lui’’ più intensa forma intellettiva, vengono pubblicate sul web, e face-book è forse il portale più idoneo per la divulgazione.
Detto questo, potrei non aggiungere altro, ma Ciro, il portavoce del Pianeta Cane, ha deciso di non stare zitto.
In chiave allegorica, la realtà sociale fra sapiens e Cani vista con gli occhi di un Cane!

Ciro – Piove da giorni, non ne posso più… mi trascino da un anemone all’altro per ingannare il tempo… Bamba ogni tanto tira giù dalla credenza la scatola dei biscotti e qualche minuto passa fra un ciomp e un altro… pulite bene la briciole cadute per terra, rassettati i capelli con una bella grattata, ignorata BambaLupa e il suo ‘Ciro non ti grattare’, eccomi di nuovo a guardare fuori dalla finestra e, a contare le gocce che cadono: goccia, goccia, goccia... hai visto che pozza s’è formata nel vialetto!?... goccia, goccia, goccia… ma quando smette?!
- Drin (che non è drin, ma è la musica della Tortuga). – Telefono
- Pronto? – Dice PaoloLupo.
- Ciao Paolo sono Emanuela. – Risponde la voce nel telefono.
- Ciao Emanuela, dimmi. –
E così PaoloLupo si mette in chiacchiera.
Fra una parola e una goccia, un abbaietto di una Velina di là in soggiorno e un’allisciata a un pelo che proprio non ne vuol sapere di stare giù (quasi, quasi me lo strappo e mi tolgo il pensiero), capto qualcosa nella telefonata che mi desta dal noioso torpore… senti, senti che stanno a di’?
-…Si, mi ha detto di portarla al parchetto, così potrà farsi un gruppo di amici… – Continua Emanuela fra l’interrogativo e lo speranzoso.
Al parchetto?... ma lo sai quanti pericoli si nascondono dentro a un parchetto?...
Fattelo dire da uno che ne ha assaggiati di cotti e di crudi!

Il nostro Ciro ha raccolto alcuni episodi del quotidiano sociale ... Se non sei permaloso e accetti qualche ''frecciatina'', non puoi perderti questo diario!!!

Una delle tante curiosità sulle pagine 11 e 12 - il guinzaglio
- Bene, siamo finalmente arrivati alla descrizione del vero nemico del parchetto: il proprietario di un cane, che no’antri preferiamo chiamare l’altro capo del guinzaglio.

Intanto spieghiamo ‘il guinzaglio’: fettuccia di cuoio o stoffa o catena, in gergo medico ‘cordone ombelicale’, con il quale ci attaccano al Sapiens da assistere.
Facciamo un saltino indietro?... rivedo i punti interrogativi un po’ ovunque sulle vostre facce!...
Senza invischiarci nuovamente nella ‘teoria neotenica’ - ma per chi volesse rispolverare la faccenda, si riguardi gli appunti sul libro ‘Alfa questa sconosciuta’ nel quale ho rilasciato il mio studio in merito - tanto tempo fa, qualche ‘mila anni fa’, le date sono un po’ incerte, quando il Primate scendendo dall’albero si trasformò in Sapiens, cominciò a seguire i nostri pro-genitori, i Lupi, elemosinando un boccone di carne in cambio della costruzione di casette confortevoli. Si, il patto era: una casetta all’interno del territorio del branco, con tanto di portico per far giocare i cuccioli, un pratino di morbida erbetta ben curata e qua e là qualche albero ornamentale, in cambio di cibo e protezione. Credo sia nato in quell’epoca il mestiere di colf.
Dapprincipio tutto procedette in maniera fluida, i Sapiens badavano alla manutenzione degli alloggi e i Lupi portavano la pappa a casa. Poi gli umanoidi partorirono l’idea di imparare loro stessi l’arte venatoria, così, per essere ancor più d’aiuto ai loro protettori.
I Lupi nella loro magnanima semplicità, credettero e iniziarono l’addestramento.
Non vi dico quanti agguati andati a buca per uno starnuto improvviso, un colpetto di tosse dovuto alla tensione, un rametto secco calpestato per distrazione… dopo alcuni giorni, sfiduciati dalla scarsa abilità degli allievi, e quanto mai affamati, i Lupi convinsero i Sapiens ad abbandonare l’idea e a dedicarsi a qualche altra cosa.
I Sapiens erano bravi con le faccende della terra e dell’erba, e diedero inizio all’era della coltivazione, si, l’era in cui sono nati i contorni…

Voce - …i contorni? –

Ciro – Si le verdure, le patate, quelle cose che si mettono nei piatti vicino alla carne. –

Voce – Mah! –

Ciro – Dunque dicevamoo… ssi i contorni… bene, rimanendo a casa a lavorare la terra, piano piano i Sapiens ampliarono gli appezzamenti coltivati trasformando buona parte del giardino. Coltiva

coltiva, arrivarono ad un certo punto che, di verdure e finocchi non si sapeva più cosa farne e soprattutto dove metterli, hai voooglia a mangiar cavoli, oltre all’aria che producevano, non è che di posto se ne faceva molto… hai presente il proverbio ‘spuntavano come funghi’?... ecco è proprio così che è andata… verdura in ogni dove… da qualche parte doveva pur essere messa… unica soluzione plausibile era di portarla dentro la casetta. A lungo andare però, la casetta cominciò ad essere piccola per tutti (Sapiens, Lupi, carne e verdure), per non parlare del passaggio di accesso… il territorio stava subendo trasformazioni su trasformazioni: non più erba vellutata e alberi ornamentali, ma distese e distese di insalate, pomodori, biade e cipolle… cipolle… chissà perché hanno cominciato a coltivare le cipolle, chi dovevano tenere lontano?... non bastavano le scoregge prodotte dai cavoli?...
Vabbeh, per non farla troppo lunga, ci fu un bel giorno (a pensarci mica tanto bello), in cui i Sapiens, a loro ragion veduta, convocarono i Lupi per discutere del fatto che non c’era abbastanza posto dentro la casetta per tutti e tutto, e così, qualcosa o qualcuno doveva necessariamente rimanere fuori… indovinate un po’ a chi toccò la patata bollente (tanto per rimanere in tema di contorni)?... alle cipolle o ai cavoli?... no, ai Lupi.
La leggenda narra di una specie di sottoaccordo fra Sapiens e Lupi: per paura dell’arrivo di qualche male intenzionato, pronto a rubare tutto quel ben di Dio, i Sapiens, convinsero i Lupi, a restare fuori per la notte come sentinelle e come… ‘spaventapasseri’ dico io.. ma chi vuoi che entri a rubare i carciofi?... la mucca Carolina accompagnata da lombrichi, lumache, tartarughe ninja e uccelli malandrini?!...

Voce – Te la stai inventando questa storia! –

Ciro – Ma che dici, è una vecchia leggenda che gira nel mondo canide da una vita!
Oho, e poi se non ti piace quello che racconto, nessuno ti obbliga ad ascoltare, scrivi con i tappi nelle orecchie così non senti!

…beh, tornando a noi, sta di fatto che l’accordo fu accettato, ma sinceramente credo che a convincerli non sia stata la balla della mucca e del suo esercito, ma l’idea di respirare aria pulita dopo una mangiata di cavoli!!!

Voce – E questa leggenda ha una conclusione? –

Ciro – Certo che si, ed è esattamente questa:
i Lupi, divennero totalmente indispensabili per i Sapiens, tanto da acquisire il titolo di ‘maestri e custodi del sapere’ - e sfido chiunque a provare il contrario: portavano la ciccia fresca a casa tutti i giorni, a volte anche già macinata e predigerita, ma questo è un dettaglio, facevano la guardia alle terre e non entravano in casa manco volendo (tutto era circondato da staccionate e cancelletti che neanche un topino da laboratorio sarebbe riuscito a trovare l’entrata), no dico, ma chi avrebbe potuto offrire di meglio!?!... un attimo mi sono riperso, mi riallaccio: ‘i Lupi, divennero totalmente indispensabili per i Sapiens, tanto da acquisire il titolo di ‘maestri e custodi del sapere’…e, ancora oggi, a distanza di …mila anni, noi, i figli dei Lupi, teniamo fede alla leggenda (una vera fregatura!) e siamo votati all’assistenza dei Sapiens… il guinzaglio è il cordone ombelicale che ci unisce materialmente a loro.

… continua a leggere sul libro i tanti segreti della vita di un Cane … le tante verità nascoste ne ‘’il progresso, l’evoluzione, il filo d’erba, la scala dei messaggi che cerchiano il povero albero di turno, l’ora di punta, i tanti giochi che ci dobbiamo inventare (noi Cani) per far stancare i sapiens …’’ e tanto tanto altro ancora ‘ - ‘’Into the wild town’’.

Barbara Tullio e Paolo Caldora

Finito di stampare nel mese di Ottobre 2011 a
dalla Tipolitografia CSR su realizzazione grafica di Progetto Artiser

Lupi allo specchio - Ascoltando la Natura

‘’Lupi allo Specchio – Ascoltando la Natura’’. Questo è il quinto dei nostri libri.

Fratello Cane nasce: dall’attimo in cui Egli respira il suo primo soffio di vita, fino a quel magico momento in cui i nostri respiri si fonderanno l’uno con l’altro e uniti rimarranno oltre il limite del tempo.
Nasce Fratello Cane; la sua vita insieme a Mamma e ai Fratellini di cucciolata; il giorno in cui si unisce a quella che sarà la sua nuova Famiglia; i primi passi con lei; la crescita con lei; i legami, le difficoltà, i giochi, le forme educative, le forme espressive, le gioie, lo sport; una vita vissuta dall’inizio e durante tutte le fasi di crescita fino alla vecchiaia. Una vita insieme al nostro Fratello Cane.
Ogni domanda, ogni dubbio ti verrà illustrato e spiegato attraverso la storia di Zefir. <3

Capitolo 1

Avrò un Fratello Cane

Ogni nuovo arrivo porta con sé felicità e amore, di tanto in tanto anche qualche piccolo guaio, ma con la pazienza e l’equilibrio sotto braccio, non sarà difficile cancellare le marachelle e godere di un legame sincero.

Siamo emozionati!... da quel magico momento in cui abbiamo deciso di fare il grande passo, non abbiamo pensato ad altro. Ci siamo scervellati per partorire il nome più adatto, consultando tutta la rete di internet, portando all’esaurimento amici e parenti, anche i più lontani, chiedendo al vicino di casa quell’ultimissimo assenso sulla effettiva bellezza della nostra scelta; abbiamo comprato il collare, il guinzaglio, le ciotoline, la cuccia comoda, abbiamo preso appuntamento con il medico veterinario e, ci siamo fatti venire l’orticaria per lo stress. Niente paura, dopo un po’ passa da sola. E da ultimo abbiamo giurato davanti alla foto di Rex e all’immagine di un cucciolo dietro alle sbarre di un canile, di amare nostro Fratello Cane, più di ogni altro al mondo.
Quest’ultima annotazione mi fa pensare ad una cosa: dicendo che lo ameremo più di ogni altro al mondo, vuol dire che ci impegneremo al massimo per capire il suo modo di pensare, oppure, che ameremo la sua ipotetica trasformazione in essere umano?
Se mai fosse per il secondo modo di amare, vuol dire che non abbiamo preso coscienza della diversità (non solo fisica), che esiste fra il cane e l’essere umano. È si, sotto molti aspetti simile all’uomo, ma il suo saper agire seguendo solo istinti e sentimenti che non vanno oltre la sfera del naturale lo rende fantasticamente diverso.

Mi piacerebbe presentare Fratello Cane, dal momento in cui viene al mondo e via, via proseguire nel suo cammino, soffermandomi un attimo di più su cose che sembrano ovvie e pazzesche allo stesso tempo, oppure difficili e inverosimilmente stupide.

Fratello Cane nasce

Fratello Cane si muove nella pancia di mamma Ecco le prime contrazioni. Mamma comincia a respirare in maniera ritmata, si interrompe all’arrivo della contrazione e spinge, un attimo dopo ricomincia a respirare, altra interruzione, contrazione e spinta… finalmente appare un involucro bluastro. Mamma accuratamente incide il sacchetto e comincia a leccare il piccolo salsicciotto fuoriuscito. Sotto quei baci, a contatto con la calda e morbida lingua di Mamma, il cucciolo saluta la vita.
Fino alla nuova contrazione, causata dalla chiamata di un fratellino, Mamma si occuperà esclusivamente di lui. Piano, piano il cucciolo, sempre più consapevole di essere al mondo, cercherà di alimentarsi. Il calore del corpo di Mamma e l’odore forte del suo latte, gli indicheranno la via da seguire. Mediante dei movimenti striscianti, formando dei piccoli cerchi, presto arriverà a meta. Mentre lui è alla ricerca della mammella, Mamma mangerà il sacchettino che lo conteneva, oltre al fatto che la ‘tana’ o ‘cuccia’ deve essere sempre pulita per far si che non ci siano problemi di igiene, tale involucro è ricco di sostanze nutrienti, le farà bene.
Uno sguardo al cucciolo, un altro bacio, una sbirciata in giro per controllare se tutto è pulito ed ecco arrivare un’altra contrazione, il fratellino sta bussando, vuole uscire.
Come per il primogenito, ugualmente senza disparità e preferenze, Mamma si occuperà di lui e, appena sarà pronto per alimentarsi, dividerà le sue attenzioni fra i due fratellini.
Attenzione, eccone un altro che vuole unirsi alla compagnia.
Senza sosta, senza mostrare alcun segno di stanchezza, Mamma si rimette all’opera.
I tre fratellini sono ora uno accanto all’altro. Invece di riposare Mamma comincia a pulirli, a scaldarli, a stimolargli le pancine rosa.
Ah, quelle pance, mi ci perderei fra quelle mitiche pance…

Schh… silenzio adesso, i cuccioli sazi, accoccolati nella culla di Mamma, si sono addormentati, e Mamma, tranquilla, sapendo di non aspettare più sorprese dell’ultimo momento, si lascia andare un pochino alla stanchezza. Chiude la testa verso il grembo, copre delicatamente i suoi cuccioli, i respiri si confondono, si uniscono. La parola famiglia ha acquistato il suo significato più vero.

***

È uno scritto che parla di amore e di rispetto, creato per donare un po’ d’amore e di rispetto a coloro che hanno conosciuto solo il rovescio della medaglia..

…continua a leggere sul libro i tantissimi particolari e le tantissime connessioni mostrate e spiegate affinché non ci sia più un fraintendimento; assapora la vita di Fratello Cane dall’attimo in cui Egli respira il suo primo soffio di vita, fino a quel magico momento in cui i nostri respiri si fonderanno l’uno con l’altro e uniti rimarranno oltre il limite del tempo. ‘’Lupi allo Specchio – Ascoltando la Natura’’.

Arriva Fratello Cane

Un Piccolo Lupo si affaccia alla porta, è curioso ma prudente. Annusa l’aria, assaggia il terreno. Socchiude gli occhi, ascolta il silenzio. Il respiro è tranquillo, il cuore freme. È alla ricerca di un Branco. Avverte una presenza, riapre gli occhi, due Lupe sono lì per lui. Lo annusano, lo toccano, lo leccano. Il Piccolo Lupo, accosta le orecchie al capo, il suo corpo vibra di felicità. Ha trovato il suo Branco.

Ogni nuovo arrivo porta con sé felicità e amore, di tanto in tanto anche qualche piccolo guaio, ma con la pazienza e l’equilibrio sotto braccio, non sarà difficile cancellare le marachelle e godere di un legame sincero.

Barbara Tullio e Paolo Caldora

pagine 205 - Finito di stampare nel mese di maggio 2010 dalla Litografia Bruni srl

Impaginazione: Progetto Artiser snc - info@artiser.it

La Valle di Lestla e il leggendario Popolo di Ekra e Faal

‘’La Valle di Lestla e il Leggendario Popolo di Ekra e Faal’’.

E’ una storia vera che si perde nella fantasia
solo per celare una realtà tutta da scoprire.
Percorri insieme ai nostri eroi,
il viaggio ai limiti dell’impossibile.
Abbandona i tuoi panni
e vestiti solamente di sentimenti puri,
quei sentimenti che solo il mondo animale sa svelarti.

La storia della Valle di Lestla, non è una storia nota a molti. Anzi, oserei dire, che sono veramente pochi coloro che la conoscono, e anche quei pochi, non sono al corrente che di alcuni episodi frammentari, ignorando così, l’esatto svolgimento di avvenimenti altruistici e coraggiosi di tale singolarità, da sfiorare il fantastico. Eventi, per merito dei quali, è stato attribuito al popolo della Valle, l’appellativo di ‘leggendario’

È una Favola ma, in verità, è una storia vera; è la nostra storia, è la storia nascosta della vita degli Animali diversi da noi fino a che non passano il famoso confine della realtà umana intesa come società, come modalità espressiva, come convinzione che tutti gli Esseri Viventi diversi da l’uomo siano strumento del loro volere e piacere.
Con questa Favola vi portiamo dietro il palco della Commedia a conoscere come le scene che susseguono fra un tempo e l’altro. E come gli Attori più bravi sono quelli che vivono la ‘’parte’’ entrando ‘’veramente’’ nei panni dei Personaggi.
In un battibaleno vi ritroverete a cavalcare le onde della fantasia, della serenità e dell’armonia, nella stessa maniera di un Bimbo che gioca con il suo Delfino e con le Formiche, che vede un Amico in ogni essere vivente e non solo, che dorme sotto le Stelle abbracciato alla sua Mamma e al suo Papà, aspettando che l’avventura abbia inizio.

‘’La Storia nasce con un’Alba, una particolarissima Alba che svela la meraviglia di un luogo incontaminato e la ricerca disperata, di uomini giusti, di un luogo simile a quello. … in un susseguirsi di avventure, corse, fughe e crolli di forze, la potenza della speranza, in qualche modo rimane sempre viva. … ma solo con la speranza non si può dar corpo ad una strategia tanto rilevante e, con tutto quello che bisogna affrontare, l’aiuto del Popolo della Valle è indispensabile! … ma chi è questo Popolo? Chi sono gli uomini che gli chiedono aiuto?

Scoprilo immergendosi nella narrazione di questa Storia che sembra una Favola, ma Favola non è, perché se impari a guardare le cose dal loro giusto verso, ti accorgi di quanta fantastica realtà ti gira attorno .. a un passo da te … la Favola della verità!’’

Capitolo 1

È quasi l’alba.
Le montagne, disposte a corona attorno al bosco di conifere, imbiancate dalla neve caduta silenziosamente durante tutta la notte, si stanno illuminando. La luce salendo piano, piano all’orizzonte, fa brillare le acque del lago che, ancora quiete, stentano il risveglio. Una leggera brezza mattutina, s’insinua tra i folti coni degli abeti e, una dolce melodia appena percettibile, inizia ad diffondersi. A quella musica delicata, si unisce il mormorio del ruscello e il crepitio della brina sui prati.
I primi raggi di sole, si protendono sul territorio di Lestla come una calda carezza e, lentamente, indorano le leggere crespe del lago che accenna il suo saluto; si destano le ombre, si allungano, si stirano, e senza fretta lasceranno poi, il posto al dì che annuncia il suo arrivo; il bagliore della neve sui monti inizia a rischiarare gli angoli più nascosti.
Aroe, con un balzo è sulla roccia che si affaccia a strapiombo sulla vallata, pronta ad intonare il suo canto per dare il buongiorno al Popolo della Valle di Lestla.
Ululato… (quasi subito interrotto)
Eroa - Ma cosa ti salta in mente?!... da qualche tempo, non ti si sopporta più … non lo vedi che ancora non si è fatto giorno?… senti?... non una voce, non un passo… dormono tutti!… secondo me anche le formiche stanno poltrendo… e tu, che fai?... sali su quella roccia e ti metti ad ululare… se soffri d’insonnia curati… se vuoi, più tardi posso accompagnarti da Brea per farti preparare una buona tisana calmante. -
Aroe - Ma quale insonnia, ma quale tisana!... parli così perché sono la prima voce. -
Eroa - Parlo così perché senza il mio contro-canto, la tua voce non è che un semplice vocalizzo… siamo un coro. -
Aroe - E allora alzati ‘resto del coro’, così diamo questa sveglia… non ho nessuna intenzione di deludere il consiglio. –
Eroa - Uff… ho sonno! -
Aroe - Alzati pigrona, fra poco il sole avrà passato la linea del lago. -

Finalmente Eroa si decide ad abbandonare il suo comodo giaciglio e, ponendosi al fianco della sorella, esegue con lei l’armonico motivo.
La voce delle due lupe si riversa sulla vallata, attraversa i fitti rami degli alberi soffiando dolci note tra i nidi, si insinua nelle tane, filtra nei lunghi, intricati corridoi sotterranei, percorre i tronchi cavi ricoperti di morbidi muschi, per risalire poi nell’aria, in guisa di vento leggero… e come in una favola, tutto il Popolo si desta.…

Nella quiete della Valle, d’un tratto qualcosa mette in allarme le sentinelle

- Raahaa… Raahaa… -
Eroa - Che succede Aroe? –
Aroe - Non lo so Eroa… è il grido delle aquile… sembra un allarme… non le avevo mai sentite urlare in questo modo. –
Brea - Le aquile hanno trovato qualcuno… -
Eroa - Ehi Brea, non ti ho vista arrivare. –
Brea - Qualcuno è giunto a Lestla… le aquile, aiutate dalla nevicata di questa notte, sorvolando i monti hanno visto delle strane impronte, dal valico Neev fin giù al sentiero che entra nel bosco, ma a quel punto le tracce si sono perse. –

fra i disegni puoi cogliere qualcosa … nelle parole scoprirai la verità

Aroe intona il suo canto, Eroa corre via più veloce del vento… in pochi minuti il popolo della Valle di Lestla è riunito al cospetto di Ekra… molti sono gli interrogativi che si agitano nelle loro menti… ma fino a che non torneranno le aquile e il piccolo gruppo di Faal, non sarà possibile rispondere alle domande e sciogliere i dubbi…
Nell’attesa, Ekra …

“ Vorrei raccontarvi una storia… una storia che parla di solitudine, di sconforto… di amicizia e di amore… una storia accaduta in un tempo e in un luogo distante da noi.
Lontano dalla nostra terra, esiste un popolo. Parlare delle creature da cui è formato non è facile. All’apparenza sono semplici, ma nel profondo no. Estremamente diverse fra loro e dentro di loro. Interpretarne pensieri e sentimenti non è cosa da poco.
A quel tempo, Lestla non era che un disegno impreciso, un’immagine velata debolmente presente nel cuore di qualcuno… Faal ed io correvamo, felici di oltrepassare il vento e sentire l’aria penetrare nel nostro manto, quando all’improvviso, udiamo un canto… un canto triste, ma anche molto dolce, intenso… attorno a noi nulla era diverso… fra le pause del canto, si sentivano le voci festanti dei giovani ai pascoli e al ruscello… da dove veniva quel canto?... fermi, immobili, attenti ad ogni vibrazione, finalmente riusciamo a capire, giungeva da dietro i monti. Rapidi ci dirigiamo al sentiero che conduce al valico Neev… veloci lo percorriamo… arrivati in cima, ci affacciamo, sicuri di scoprire a chi appartenesse quella voce. Non eravamo mai arrivati fin lassù, Anum, la saggia lupa che si faceva sempre carico di prendere le decisioni più importanti, si era più volte raccomandata di non oltrepassare il limite della corona dei monti. Il canto proveniva da un punto lontano al di là del confine di Lestla.

’’…’’

La vita

È l’alba di un nuovo giorno. Il sole è spuntato e sta indorando tutto ciò che si trova sotto di lui. Un profumo di muschio e violette si sparge nell’aria, vola basso poi si alza, rinterra e nuovamente è libero di volare; alcune farfalle seguono la scia di quel profumo che presto le abbandonerà sul prato di margherite.

Achepa – Si sveglieranno prima o poi? –
Nita – Beh, e che ci sono venuti a fare qui allora… per dormire? –
Odry – Diamogli una toccatina, non credo che mordano. –
I saggi – Non appena si accorgeranno che non stanno sognando, vedrete che si sveglieranno. –
Faal – Ekra, canta per loro. –

La lupa bianca avanza fino al centro del prato, guarda i suoi fratelli e sorelle disposti a semicerchio di fronte a lei, prende un bel respiro profondo allargando l’asciutto torace, allunga il collo verso l’alto, si ferma un attimo, blocca il respiro, richiude a se il capo e, dal profondo del suo io, intona un mistico canto.
Faal le si affianca, debolmente confonde la sua voce con quella della sorella, piano , piano i toni si alzano, si ampliano, le note prendono corpo…
L’intera Vallata ascolta.
Non è facile credere di non essere nel vivo di un sogno, e se è un sogno perché svegliarsi, e se invece non lo fosse?...
I profumi di Lestla si spargono accompagnati dal canto dei due lupi…

I saggi – Svegliatevi Figli di Lestla, l’alba del nuovo giorno è giunta.

I nostri amici aprono gli occhi, e seppur li spalanchino e se li stropiccino, non riescono a credere a quel che vedono…

… leggi tutta la Storia nel libro ‘’La Valle di Lestla e il Leggendario Popolo di Ekra e Faal’’

Barbara Tullio

Alfa questa sconosciuta

‘’Alfa, questa sconosciuta’’. Questo è il terzo dei nostri libri.

È un testo che tratta per grandi linee l’argomento ‘’Cane’’: chi è, come nasce, cosa è per l’uomo e cosa pensa di lui l’uomo (spesso erroneamente!) presentando questo fantastico Individuo che da secoli lo accompagna, non per quello che è, ma per quello che la maggior parte delle persone vorrebbe o crede che sia.
Fra le varie definizioni che lo identificano esclusivamente dal punto di vista biologico e fisiologico (credo si dica così), il Popolo umano parla del Cane come di un aiutante fidato, come di un amico, come di un Figlio o di un Partner. A seconda di come gli uomini si avvicinano a Lui, il considerarlo in un modo o in un altro, implica una diversa interpretazione delle sue azioni e perciò dei suoi intendimenti/motivazioni e ulteriori seguenti comportamenti.
In quanto Animale più evoluto rispetto a tutti gli Altri, l’essere umano si ritiene in grado di poter leggere ‘’negli Altri’’ esattamente quello che ‘’gli Altri stanno dicendo’’. Se poi ‘’gli Altri’’ siano realmente in grado di fare o pensare ciò che il ‘’sapiente’’ traduce, non ha importanza (per il ‘’sapiente’’ – mentre ne ha moltissima per chi viene osservato!).
Questo atteggiamento, l’uomo lo mette in pratica soprattutto verso gli Animali con i quali ha maggior confidenza. … Ma anche se la possibilità di ‘’osservare’’ in maniera più assidua e scrupolosa porta (dovrebbe portare) logicamente a conclusioni più ‘’veritiere’’, non sempre è così.
Da cosa dipende?
Semplicemente dal fatto che: ‘’guardando’’, l’uomo non interpreta i comportamenti di ‘’chi osserva’’ come se non fossero di un ‘’essere umano’’, no, lui lo fa accumunando gesti, intendimenti e motivazioni a ‘’ciò’’ e a ‘’chi’’ meglio conosce – se stesso! - (accomunando/attribuendo all’osservato, espressività ed intenzioni uguali ad una Specie completamente diversa, lui crea dei ‘’dissapori’’) – (comparazioni dei comportamenti anche meno evoluti certamente, ma comunque tanto simili da rendere ‘’l’osservato’’ idoneo/capace di progettare pensieri sufficientemente avanzati da far provare lui, ‘’passioni’’ analoghe alle sue – a quelle dell’uomo).
In questo modo si vengono a creare dei dissapori, delle incomprensioni, dei disagi tali da rendere la convivenza fra le due Specie di Animali (Homo e ‘’Altro’’) stressante, difficile, malamente gestibile.
E, a differenza di quel che si può pensare, chi ne paga le conseguenze più pesanti, non è l’uomo (causa delle dissapore) bensì, l’altro Animale.

In questo testo, Paolo ed io ci pronunciamo su chi è per noi il Cane, mostrando con estrema logicità l’errata credenza popolare in merito a certe questioni che lo riguardano. Partiamo da alcune notizie storiche sulla sua nascita (un Animale non nato spontaneamente ma frutto di ‘’laboratorio’’ dell’uomo), per arrivare alla quotidianità – la vita con l’uomo; toccando le sue espressività più travisate, a coronamento del discorso, presentiamo ‘’La Teoria Neotenica’’ di Konrad Lorenz, in maniera tanto dettagliata (dettagli di cui andiamo particolarmente fieri poiché ci appartengono) da trasportare il lettore nel mondo del Cane in modo che egli (il lettore) non possa più avere tanti pensieri errati, e assumere comportamenti altrettanto errati, nei confronti di questo preziosissimo Individuo che da secoli lo accompagna.

Il ‘’Cane’’ - Animale sociale che nasce, cresce e vive con e per la Famiglia, Paolo ed io lo usiamo descrivere come un Elemento sociale/familiare esattamente come i suoi progenitori, i ‘’Lupi’’, e per questo bisognoso di tutte le cure che ogni altro Animale sociale/familiare ha da parte dei suoi Familiari, e bisognoso (una volta cresciuto) di collaborare con loro.

I temi del libro: Il Branco, i ruoli degli Individui, il linguaggio, il comportamento, le distorte convinzioni degli uomini che vogliono leggere in questo meraviglioso Compagno di vita, cose che non gli appartengono (concetti mentali e stati emotivi molto più evoluti delle sue possibilità; patimenti delle situazioni, che provocano addirittura le stesse patologie psicologiche dell’uomo).

…“Il Cane è un individuo motivato da altissimo senso altruistico, tipico di un animale perfettamente socializzato. I suoi livelli di integrazione sono così completi da indurlo a comportamenti rischiosi per la salvaguardia del branco a cui appartiene. Egli sa che il gruppo è fonte di vita. Ne consegue, che la famiglia umana nella quale si trova, è “il tutto”
Figlio diretto del Lupo, porta ben custodita dentro di sé, la Legge del Branco. Come il suo progenitore, è un animale rispettoso del prossimo e delle autorità.”…

…“Già 15.000 anni fa, o forse più, l’uomo iniziò il lavoro di conversione da Lupo a Cane.
Sfruttò la curiosità di alcuni soggetti (lupi) verso gli accampamenti, e cercò di accattivarseli offrendo loro, avanzi di cibo. Una volta conquistatane la fiducia, li seguì nella caccia per imitarne le tecniche di predazione e cattura, al fine di perfezionare le proprie, oppure, per approfittare degli esemplari già catturati. Si servì delle loro voci e del loro comportamento all’avvicinarsi di un intruso, per mettersi in allerta e proteggere così gli insediamenti.
Nell’arco di “anni e anni” selezionò il Cane.”…

Il Cane, una specie animale nata per volere dell’uomo, creata per accompagnarsi nella vita ad un valido aiuto e ad un compagno fedele.

Chi è il Cane?

- In ogni Cane si cela un giovane Lupo che ben si presta ad accontentare il suo capo-branco, a servirlo e onorarlo pur di avere la sua protezione e mantenere un posto all’interno del clan. -

Ma il Cane non è un servo!

Impara a conoscerlo e a rispettarlo attraverso un percorso disegnato per illuminarti piano piano verso un Pianeta che viaggia affianco al nostro e da cui possiamo imparare tanto

All'interno del testo, la prima versionedell'ampliamento in specifiche più che dettagliate, della Teoria Neotenica - Konrad Lorenz è stato il primo ad elaborare la teoria e, i biologi Lorna e Raymond Coppinger , ad applicarla all’evoluzione delle razze canine. Paolo ed io abbiamo contribuito in una più specifica illustrazione di dettagli mai affrontati prima di noi. I confronti nelle suddivisioni, sono effettuati con gli stadi di crescita del progenitore: ‘il lupo’ (sviluppo completo).

Barbara Tullio e Paolo Caldora

163 pagine - Impaginazione: Progetto Artiser snc - info@artiser.it -
Finito di stampare nel mese di
Dicembre 2007

Ciro: storia di un cane

‘’Ciro: storia di un Cane’’. Questo è il secondo dei nostri libri. Ciro: storia di un Cane è presente negli archivi della Disney in California da gennaio del 2019.

È la storia vera di un Cane da Pastore Tedesco, narrata dal momento in cui la sua futura Famiglia umana, lo sceglie come Compagno di vita. È una storia vera che abbiamo vissuto in prima persona, e l’abbiamo voluta ‘’recitare’’ per condividere fatti ed emozioni che tutti coloro che hanno fatto la stessa scelta (accogliere nella propria vita un Cane), vivono.
È logicamente scritta in chiave romanzesca, dacché è lo stesso Ciro a raccontarla.

Attraverso la semplicità della vita di un cane,
soffermiamoci ad assaporare il sole sulla pelle…
noi che ancora abbiamo la libertà di farlo.

Ciro: storia di un cane

Salve mi chiamo Ciro, sono un cane da pastore tedesco di colore nero focato, ho cinque anni; vivo parte della mia vita in città con il mio compagno bipede Bruno - un simpatico essere umano di quarant’anni che odia la polvere; passa ore e ore a combatterla con un attrezzo infernale che la cattura tramite un vortice di aspirazione, e la rinchiude in un sacchetto di stoffa oblungo - e parte in campagna a casa dei BambaPaoli - no, non avete letto male; garantisco che anche a me, proprio come a voi, mi si è riempita la testa di punti interrogativi quando ho sentito questo nome; i BambaPaoli sono due strane creature che assomigliano fisicamente al popolo degli uomini, ma per quello che fanno, quello che pensano e quello che dicono, sembrano molto più cani di me.

Tutto ebbe inizio nella primavera del 2001…

Bruno era stato per molto tempo senza sentire i BambaPaoli, neppure per gli auguri di rito che si fanno a fine anno, ma questo non aveva cambiato la profonda amicizia che esisteva fra loro tre fin dai tempi della scuola (parliamo dell’altro secolo!).
Quel pomeriggio, stranamente libero dagli impegni di lavoro, Bruno decise di andare a trovare i BambaPaoli al campo scuola dove svolgevano una particolare attività: istruttori cinofili (più che un centro di educazione per cani, sembra un istituto terapico per esseri umani malati di mente, tanto che era stato rinominato dai più intimi “Villa Celeste” - nota clinica romana per… persone con problemi di identificazione).
I baci e gli abbracci si sono sprecati…
Riavuti dallo stupore e dominata la gioia, parlando del più e del meno entrano nel discorso “cani”. E’ si, Bruno stava cercando un cagnolotto da poter regalare al suo papà, e chi meglio dei suoi ca(n)ri amici poteva consigliarlo in merito?… e così entro in ballo “io”.
Proprio lì vicino, a venti metri circa, nell’allevamento di Daniela, stavo giocando con i miei fratelli e sorelle, anzi, stavamo imbastendo una vera e propria zuffa. Ogni motivo era buono per litigare: la pappa, i giochini, le coccole della mamma… il desiderio di riuscire a cavarsela senza rimanere sfregiati, quando a qualche impunito del nostro branchetto veniva voglia di primeggiare, era sempre vivo; le liti si facevano mano a mano più cruente (eravamo dei veri discolacci di cinquanta giorni). Ah! Quanto sognavo una vita tranquilla!…
Già da qualche giorno, c’era uno strano andirivieni di persone che volevano da Daniela le informazioni più assurde. Li sentivo parlottare di vaccini, diete, collari, guinzagli, addestramento - vade retro… huscc… non sia mai, guai se questi vagabondi si avvicinano… uaff, uoff, uuuhh, grr… ggnnaaammm… “ahh”… niente scherzi con me… via… diete, addestramento, ancora, seh! -
Poi ecco arrivare il mio ragazzo, Bruno.
Invece delle solite sciocchezze, chiese se c’era la possibilità di adottare un cane. Adottare… già questa parola mi dava un senso di equilibrio, di intimità, di calde pantofole e cuscini morbidi e soprattutto, di amore. “Da qualche tempo - continua Bruno - la nostra vita, di mio padre e mia, è vuota per la perdita di Akab, il terranova che ci ha accompagnato per più di dieci anni… così, parlando con i BambaPaoli, sono venuto a sapere che da te avrei potuto trovare un cucciolo forte e buono”.
Un cucciolo forte come un terranova e buono come un pastorello?… ECCOMI, GUARDA DA QUESTA PARTE… non mi manca niente: sono il più grosso della cucciolata, mangio da fare schifo e in quanto a bellezza… no, dico!… ma mi hai visto bene?… amico, insieme io e te possiamo fare faville, dammi il tempo di crescere e ti faccio rimorchiare tutte le più belle donne del quartiere - venni a sapere in seguito che quelle del quartiere già se le era rimorchiate tutte da solo - beh! non c’è problema, portami a spasso da qualche altra parte e il gioco è fatto. E poi non sottovalutare una cosa determinante per la scelta, sono pulitissimo, ogni giorno adoro fare il bambolotto con Daniela quando mi spazzola, niente morsetti o ringhiatine, solo baci a non finire… dammi retta, uno come me non lo trovi tanto facilmente… qua la zampa AMICO.

Era fatta, avevo elaborato la giusta tecnica, era bastato che i nostri occhi s’incrociassero per capire che dovevamo appartenerci. Mi prese in braccio e mi strinse con affetto. In quell’abbraccio c’era un mondo di promesse e di impegni, anche di qualche debito… eh si!… qualche tempo più in là, ho cominciato ad assaggiare i morbidosi cuscini e le tenerose dolcissime porte di legno, non potete capire che gusto, ma a parte piccoli, insignificanti aneddoti che, andando avanti con la storia scoprirete, in quel magico momento stava avendo inizio il mio sogno...

… fu così che anche io entrai a far parte di un branco di uomini.

Durante il viaggio che ci avrebbe portato alla meta, la mia mente era invasa da mille pensieri, primo fra tutti: “come sarà la mia nuova cuccetta?… chissà se avrò un piatto solo per me o lo dovrò dividere con gli altri?… che ci sarà di buono da mangiare per pranzo?… avrò degli amichetti per giocare?… piacerò anche a papà Ennio…?…”
Mentre cercavo di immaginare come sarebbe stato l’incontro con il capo branco, e mi domandavo se anche con lui sarebbe scoccata la scintilla, ecco che Bruno mi passa dolcemente una mano sulla testa e con voce pacata e tranquilla dice: “ sono sicuro che papà impazzirà di gioia quando ti vedrà, sembri finto per quanto sei adorabile”. Tutte le preoccupazioni scomparvero, il mio Amico aveva pronunciato esattamente le parole di cui avevo bisogno e il mio amore per lui era già alle stelle. Sotto quella mano calda e rassicurante caddi in un sonno profondo…

…bzzzzzzzzzzz…zzzzzzzzzzzzzzzz…zzzzzzzzzzzzzzzz…zzzzzz…

“Ehi, ragazzo!… sveglia siamo arrivati”.
Eh?!... mmh?!... cosa?… di già?… abbiamo fatto in un lampo… fico questo mezzo di trasporto, poi un giorno mi insegni a guidarlo?… accidenti che canile di lusso!… ma che c’avete messo per terra?… marmo!… bello, liscio, pulito… però se ci fai la pipì sopra non scompare… se ne accorgono tutti… che vergogna!… beh! casomai se proprio mi scappa la spargo un po’ così non ci si fa caso. E quelle porte? Nascondono qualcosa che sono chiuse? E quelli che sono? Gradini? Gradini… mmhh… che saranno ‘sti gradini, annusiamo, forse dall’odore riesco ad individuare qualcosa che mi aiuti a trovare un indizio. Sniff… sniff… hanno un profumo gradevole. E il sapore? Slic… slic… mah! Non saprei dire, mi ricorda un pochino il delicato gusto dei fiori di Daniela con in più una nota decisamente acre… mumble… mumble… varechina con essenze floreali… ah!… in fatto di sapori e di fiuto sono un vero campione, dai mettimi alla prova con qualche altra cosa, ti posso stupire anche con effetti speciali, sono un cane poliziotto io, so scovare chiunque seguendo le tracce.
“Ragazzo… pat, pat… andiamo, dobbiamo salire.”
Eh?… cosa?… dovrei camminarci sopra? No ma dico, ti rendi conto di quanto siano scivolose? Guarda bene sotto le mie zampette, ci sono dei deliziosi cuscinetti morbidi e lisci, liscio su liscio non va bene, tu indossi delle… come si chiamano… delle cose… delle scarpe con tanto di gomma sotto, e poi non penserai che possa farcela ad arrivare fin lassù, ho solo due mesi (neanche!)… no che fai, mi lasci qui?… e tutto l’amore e la comprensione che mi hai promesso?…
Bruuuuhhhnooo…Bruuuuhhhnooo…Bruuhh oh, eccoti che torni, mi hai messo una paura, non farlo mai più o mi farai venire la ragna rossa da stress.
Ti prego prendimi in braccio, sei così forte, sono sicuro che per te non sarà un problema portare un frugoletto come me, magari da solo faccio gli ultimi tre così imparo piano, piano e mi rinforzo i muscoletti, che ne pensi?… affare fatto?… slap… slap… sei veramente delizioso, scusa se ho dubitato di te. Mumble: mi sa che la vita con gli uomini è un’unione di belle moine e compromessi, dovrò tenerlo sempre bene a mente.

Arrivati a destinazione, il mio cuoricino batteva all’impazzata, un po’ per l’immensa fatica dopo aver affrontato ben tre gradini di durissimo e scivolosissimo marmo, e un po’ perché il grande momento era giunto. Proprio lì dietro una di quelle porte c’era ad aspettarmi il mio vero compagno. Bruno aspetta, sono pettinato bene? Non è che hai con te due gocce di profumo? Dai dammi un’allisciatina con le mani così me ne rimane addosso un pochino del tuo.

In quel momento… clac… la porta si apre e …

…continua a leggere sul libro la sua storia per condividere con Lui e con noi, i tanti tantissimi momenti di una vita, e i tanti tantissimi consigli che ci dà ‘’su come Lui vede le cos, e su come Lui ci vede’’ – preziosi insegnamenti di vita - ‘’Ciro: storia di un Cane’’.

Barbara Tullio

Finito di stampare nel mese di Novembre 2006 dalla Tipolitografia CSR - Roma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Negli Occhi del Cane

‘’Negli Occhi del Cane’’. Questo è il primo dei nostri libri

Una raccolta di pensieri riguardanti il” mondo cane”.

Amo i cani da sempre, per la loro sincerità, per la loro dignità, per la loro evidente sanità di spirito, per il modo in cui affrontano la vita, con l’animo apertamente schietto e sincero.

I nostri libri

Sono molte le persone che ci chiedono di cosa parlano i nostri libri. Quale sia l’argomento chiave lo sanno, ma, non essendo (i testi) disponibili in libreria (dove si potrebbero aprire prendendoli dalla scaffalatura e darci un’occhiata generale), e non avendo (sempre i testi) un numero eclatante di recensioni scritte da coloro che hanno avuto l’ardire di prenderli, le persone che non conoscono la nostra filosofia cinofila e di vita, rimangono con dei fortissimi dubbi nei loro riguardi (nei riguardi dei libri).
Ringraziando tutti gli Amici che di questi testi parlano molto bene e diffondono notizie scritte e verbali, indichiamo a chi chiede un po’ più dettagliatamente cosa si cela fra le loro pagine, alcune note scritte sulla pagina di amazon.it riservata al primo dei nostri scritti ‘’Negli Occhi del Cane’’ (su amazon.it ‘’Negli Occhi del Cane’’ è disponibile nella versione e-book; alla nostra scuola è disponibile sia cartaceo che e-book allegato al libro ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti Riflessioni’’).

A queste note di cui andiamo molto orgogliosi, aggiungiamo alcuni tratti del libro:

L’obbiettivo che vorrei raggiungere è quello di spingere gli uomini a pensare in maniera semplice, a fermarsi un istante, ad accantonare la sete di potere, di fama e di vana gloria, a guardare negli occhi di un cane per riscoprire il significato dei valori e a ritrovare in un’azione naturale la gioia della spontaneità e gustarla attimo per attimo.

Sono passati ormai molti anni dal giorno in cui decisi che la vita con l’uomo mi andava stretta. Pensavo spesso di essere un animale solitario, ma la verità era che non mi trovavo nella società umana. Un giorno, guardando là, fuori, in quel mondo per me così estraneo, la mia attenzione fu catturata da due ipnotici gioielli: gli occhi di un cane.
Fu in quel preciso istante che decisi quale indirizzo avrei dato alla mia vita.

La Scuola

Cominciai lavorando in una scuola-pensione, ove appresi i primi rudimentali accordi della cinofilia. La persona che affiancavo, anziana del settore di una decina di anni, mi aiutava a capire le regole del branco, cercando di togliere dalla mia mente tutte quelle sciocche convinzioni tipiche della nostra specie, in merito a come la pensa un cane e su come dovrebbe essere la sua vita in un pianeta governato da uomini.

Prima fra tutte: “osservando un cane, vedere un animale diverso dall’homo sapiens”.

Non accettandolo per quello che è, noi rifiutiamo lati del suo carattere, rifiutiamo quell’impronta che serve a distinguere gli esseri viventi e le cose, cancellandone la personalità. Cerchiamo in poche parole, di trasformare un ruscello di montagna fresco, spumeggiante e naturale, in uno spumante d.o.c. altrettanto fresco e spumeggiante è vero, ma decisamente non spontaneo.

Altro consiglio primario fu: “osservando un cane, vedere oltre la punta del naso“.
All’inizio non capivo cosa volesse dire una frase del genere, ma poi, vivendo a stretto contatto con l’amico peloso, cominciai a comprendere e ad assorbire tutte le nozioni che egli trasmetteva senza sosta.
Non immaginavo minimamente quante cose si possono imparare della vita di un cane e della sua natura, semplicemente tramite l’osservazione del comportamento, dell’aspetto fisico e dalle espressioni e movenze del corpo.
Possedendo il gran dono di non saper proferir parola, essendo il suo linguaggio fatto di atteggiamenti, gestualità, libera esternazione di naturalità e semplicità, leggeri contatti e modulazioni del tono della voce, non esiste la possibilità di un fraintendimento. (Ma se ciò dovesse accadere, sicuramente la colpa è da attribuire ad una errata valutazione da parte dell’uomo.)

Esaminando le sue azioni, imparai a scoprire i genuini valori della spontaneità istintiva; osservando il suo aspetto fisico, imparai a capire se ciò che turbava la sua tranquillità era da associare ad un malore o ad uno stress mentale, e se quest’ultimo dipendeva dalla sua natura o se era acquisito. E soprattutto imparai che un cane è incapace di mentire e di fare del male (progettare il male).
Non sarà mai una sua azione mossa da un sentimento volto a colpire per arrecare un danno.

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Le prime mansioni che mi vennero affidate furono nel settore pensione, ovvero pulizia dei luoghi adibiti al ricovero e alla svago degli ospiti.
Oltre ad imparare il corretto uso dei prodotti per la sanità dell’ambiente, distinguendo fra disinfettanti per la prevenzione di malattie infettive, soluzioni contro le infestazioni da parassiti e detersivi per evitare le allergie alla pelle, cominciai ad acquisire piccole nozioni di veterinaria “spicciola”, diventando anch’io utile per il medico veterinario che seguiva il centro.
Imparai, facendo attenzione all’aspetto delle feci, quale fosse la dieta seguita; se umida, fresca o confezionata, o se a base di cibi secchi; se veniva digerita sufficientemente o se provocava una qualche deficienza; se l’amico peloso fosse disturbato da problemi gastroenterici di origine batterica, virale o meccanica, o ancora se affetto da verminosi, e non perché le feci mostrassero elminti (questi infatti non sono sempre visibili), ma perché si presentavano di colore e consistenza tipica di particolari infestazioni.
Dallo stato del pelo e della pelle, se sofferente per dermatiti provocate da: acari, allergie da contatto o alimentari, malattie portate da parassiti, fattori di stress.
Dal modo in cui il cane si avvicinava alla ciotola del cibo se era un soggetto esuberante o timido, bizzoso o frugale, diffidente o malato.
Riguardo a quest’ultimo punto, mi fu subito spiegato un altro concetto molto importante: ”è fondamentale che il cane non venga mai viziato nel cibo, sia per motivi di salute - uno dei campanelli d’allarme sul suo stato fisico, può essere dato proprio dall’appetito; dando la possibilità di scegliere il menù, non sapremo mai se la pietanza non viene gradita per un capriccio o per un malore – fisico o psicologico - molto spesso se lo vediamo svogliato tendiamo ad imboccarlo, e ciò può essere da lui interpretato come un atto di sudditanza nei suoi confronti.”
Più che la spiegazione di un concetto fu un richiamo all’ordine. La mia tendenza a cadere in stato di ipnosi davanti a quei meravigliosi occhi, mi portava ad azioni di servilismo. Una delle regole principali da osservare nella vita con il branco è la stima, ovvero “non mancare al proprio riguardo”.
La stima è un sentimento che ognuno deve a se stesso. Se siamo noi i primi a non avere considerazione per la nostra persona, ad annullarci con il nostro comportamento pur di compiacere, come possiamo pretendere di conquistare un posto nel branco?… Che sia poi il branco inteso come famiglia, gruppo di lavoro o di amici non ha importanza, ciò che ne ha, è mantenere il decoro del proprio valore.

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Secondo passo verso la conoscenza del pianeta cane fu aver cura degli ospiti durante il periodo di tempo in cui venivano lasciati liberi di scorrazzare nei pascoli (recinti più o meno grandi dove avevano la possibilità di correre e giocare). Nei pascoli i più audaci tentavano la scalata sociale, i più timorosi l’inserimento nel branco, i più giovani il modo migliore per organizzare una giornata all’insegna del divertimento, e per me erano dei ricchissimi libri di testo a tre dimensioni.
Ero affascinata da quel mondo. Passavo ore e ore a guardare le azioni dei singoli e del gruppo.
Per prima cosa imparai a distinguerli fisicamente. All’inizio facevo molta fatica nel riconoscerli, mi sembravano tutti uguali (logicamente sto parlando di soggetti della stessa razza), per cui una volta identificati, potei iniziare a leggere fra le righe.

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Tutte le sere al mio rientro a casa, prendevo carta e penna e annotavo tutto ciò che di nuovo e di particolare avevo vissuto durante la giornata. Rileggendo ogni volta quei fogli e riflettendo su quello che vi era scritto, mi accorsi che piano piano i miei amici di pelo mi stavano insegnando a guardare più in là del mio naso, e allo stesso tempo impartendo lezioni di vita.

Quando iniziai a prendere direttamente dalle mani dei proprietari i cani che venivano a passare qualche ora con noi, e non parlo solo degli ospiti di vecchia data, ma anche dei nuovi, ne ebbi la conferma. Riuscivo finalmente a leggere nei loro occhi quel che fino a qualche tempo prima non era neanche alla portata dei miei sogni. Riuscivo, analizzando le azioni con semplicità, a capire il loro linguaggio.
Sono padroni di una particolarissima mimica. E’ possibile scoprire il loro stato d’animo dal modo in cui muovono le orecchie, tendono le labbra, tirano la pelle, roteano, oscillano, alzano o abbassano la coda, da come rifuggono o mitigano lo stress improvvisando impercettibili scenette teatrali: si grattano, abbaiano, mugolano, sbadigliano, strappano l’erba…

Ma quel che mi rese più sgomenta fu che iniziavo a …

…continua a leggere sul libro le storie dei miei Amici di coda e i tanti tantissimi insegnamenti di vita che ci regalano ’Negli Occhi del Cane’’

Barbara Tullio

Finito di stampare nel mese di giugno 2004

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