Dedicato ad Attila e Trilli

Attila e Trilli trovatelli adottati e riadottati.
Attila un maremmano con i colori e il cuore di un pastore tedesco, del peso approssimativo di 50-60 chilogrammi (nessuno mai ha avuto il coraggio di metterlo su una bilancia).
Fu preso in affitto insieme al terreno della scuola-pensione dove abbiamo iniziato a muovere i primi passi nella cinofilia. Quando arrivammo Attila era già offeso all'anteriore destro (spalla pluri-fratturata).
Si diceva fosse il capo incontrastato dei cani del circondario; si parlava di lui come di uno spirito libero, non gli resistevano recinzioni, cancelli e catene, per cui girava a suo piacimento nell'area antistante la scuola.
Capitava spesso che la mattina venivano trovati orfanelli legati alla porta di entrata, fra questi Trilli: una cosina volpinoide con impronta terrier. Appena rimessa dalle condizioni precarie (fisiche e psicologiche) in cui fu trovata, divenne la controparte di Attila.
Per un breve periodo si unì a loro anche un gattino, "Minimo" , che allevarono come il loro cucciolo, tanto che dopo poco tempo il micetto soffiava ai suoi simili e faceva le fusa ai cani.
Quando ci trasferimmo il felino non c'era più, e Attila e Trilli ci erano entrati nel cuore, così li portammo con noi.
Cristina, che già aveva avuto modo di conoscerli alla scuola, fu molto contenta di ritrovarli a casa.
Trilli prese subito possesso di tutto ciò che era morbido e vicino alla cucina; Attila, assaporando i profumi della famiglia si trasformò con noi in un enorme peluche e in un guardiano coscienzioso. Ricordo quando immobilizzò un cacciatore, entrato in giardino per recuperare una preda uccisa, intrappolandolo in un angolo con il solo sguardo. La nostra attenzione fu richiamata dall'abbaiare incessante di Trilli. Al nostro arrivo si sedettero ed aspettarono che il malcapitato andasse via. Più nessuno ha avuto il coraggio di entrare.
Amavano abbuffarsi di albicocche e dormire all'ombra degli ulivi, di uno in particolare situato al centro del giardino, dove Attila al richiamo di Trilli poteva controllare tutto alzando solo la testa, ed è lì che ci piace ricordarli con la loro amica Cristina.