Come sarebbe
a dire “perché un fox terrier”? E’ come
chiedere perché il cielo è blu o perché lo
zucchero è dolce. Insomma, la prima risposta che mi viene
in mente è “che razza di domanda!”. Ma siccome
ho fatto carte false pur di scrivere sul sito Stellagrigia, qualcosa
dovrò pur inventare...
Il fox terrier è il mio primo cane, e per più di
sette anni Ofelia ha rappresentato per me la quintessenza della
caninità: fiera del suo aspetto da cane di pezza, orgogliosa
di ogni sua qualità (difetti compresi), per sette anni
ho guardato gli altri cani e i loro proprietari con un misto di
indulgenza e compassione, pensando che dopotutto “erano
pur cani anche loro”.
Ma cos’ha questo fox di tanto speciale? Non vi preoccupate,
non vi annoierò con un elenco di banali virtù: il
fox terrier non è il cane più intelligente del mondo,
né il più buono, né tantomeno il più
obbediente. Non è il genere di cane di cui si dice “gli
manca solo la parola!”, e neppure il compagno fedele che
si butterebbe nel fuoco per voi. Non sognatevi di rappresentare
il centro dell’universo per un fox, e se quello che cercate
è un cane che penda continuamente dalle vostre labbra,
dimenticatevi di lui.
Insomma, se dovessi riassumere il fox terrier in tre parole direi
che è un concentrato di vitalità, egocentrismo e
testardaggine. Per tutti coloro che conoscono Ofelia, non c’è
bisogno di aggiungere altro, ma per quelli che non hanno questa
fortuna , vedrò se riesco a darvi almeno un’idea.
IL FOX TERRIER E’ UN CACCIATORE |
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A
differenza di altri cani da caccia, i terrier cacciano sostanzialmente
per se stessi: la sua temerarietà unita ad una sana dose
di aggressività verso l’intero universo animale è
tale da spingerlo in tane e cunicoli per affrontare selvatici
anche più grossi di lui (la volpe, il tasso). Tradotto
nella vita di tutti i giorni, significa che il vostro amico adora
attaccar briga con gli appartenenti alla propria specie e dar
la caccia a quelle limitrofe, senza preclusioni di taglia. E soprattutto,
un fox non si tira mai indietro: ricordo ancora lo spavento quando
in montagna Ofelia partì dietro a un cinghiale che grufolava
pacifico nella nostra proprietà, mettendolo in fuga (fortuna
che non si trattava di una femmina con i piccoli cinghialini...) |
Ma se la
predatorietà verso il selvatico è comprensibile
(è scritta nel DNA) a volte la sua perfidia è assolutamente
gratuita: uno dei passatempi preferiti di Ofelia ad esempio consiste
nel ribaltare le tartarughe del giardino dei miei, aspettare paziente
che con uno sforzo enorme si rimettano sulle zampe, per poi rovesciarle
di nuovo.
Il suo atavico istinto di “ratter” si risveglia non
appena fuori città: ogni buco nel terreno è buono
per infilarvi il tartufo, e dopo aver soffiato dentro affinché
l’aria, uscendo, restituisca gli effluvi del nocivo, comincia
il lavoro di scavo: a forza di strappar via le zolle con i denti
per fare più in fretta, ben presto il buco si trasforma
in un cunicolo, e se non fate in fretta a riprendervi il vostro
fox per il “manico”(cioè la coda), ve lo vedrete
sparire dentro!
Pur possedendo ottime qualità venatorie, Ofelia non si
è mai dedicata alla caccia in maniera professionistica
e, se si eccettua l’episodio del cinghiale e l’occasionale
cattura di qualche gatto o porcospino, si è sempre dovuta
accontentare di surrogati della preda: pupazzini di gomma smangiucchiati,
polli in lattice decapitati, giocattoli senza vita straripano
ormai da armadi, cassetti, stipi di ogni genere, perfino dal frigo,
dove sono conservati quelli integri, per evitare che Ofelia li
individui con il suo olfatto ultrafine...
Come tutti i cacciatori, anche il fox è un ottimo nuotatore.
L’acqua lo attira terribilmente e se adesso che è
adulta Ofelia mi guarda prima di buttarsi in acqua, come per chiedere
il permesso, da piccola non ci pensava due volte. Ricordo una
volta che la portai lungo l’Arno: Ofelia aveva poco più
di quattro mesi e doveva essere la prima volta che vedeva l’acqua.
Il tempo di sciogliere il guinzaglio e lei si era già tuffata
e sguazzava beata verso il punto del fiume dove la corrente è
più forte, sorda ai miei richiami. Più mi sgolavo
e più lei si allontanava, ormai vedevo solo una macchiolina
bianco e arancio. Già pensavo a come avrei fatto a recuperarla
(potevo allertare la protezione civile o i vigili del fuoco oppure
prendere la macchina ed aspettarla con una rete a Bocca D’Arno)
quando la macchiolina a un tratto invertì la rotta. Dopo
qualche minuto Ofelia era a riva, si scrollava l’acqua di
dosso con grande naturalezza e mi veniva incontro scodinzolando,
come se niente fosse accaduto. |
IL
FOX TERRIER CONTRO IL RESTO DEL MONDO
Il suo ego è smisurato e per questa ragione difficilmente
lega con gli altri quattrozampe. Tutto ciò che lo circonda
è roba sua, dal ciuffo d’erba su cui fa pipì,
al giocattolo ridotto in mille pezzi (pur sempre suoi), perfino
gli odori scovati per strada sono suoi! Il fox terrier è
possessivo sì, ma non nei confronti del padrone: il suo
senso di superiorità non conosce dubbi o incertezze, e
l’idea che un altro cane possa soffiargli il posto non gli
passa neppure per la testa.
La sua condizione ideale comunque resta quella di “cane
unico” e il massimo che potrete ottenere da lui è
l’indifferenza verso i conspecifici: insomma, non venitegli
a parlare di branco, vi risponderà che è roba da
età della pietra. Attenzione quando scodinzola, non significa
che vuole fare amicizia con un altro cane, ma piuttosto che si
sta pregustando il momento per ... attaccare (poco importa se
si tratta di maschi o di femmine)! |
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Con gli altri cani di casa Ofelia ha raggiunto un compromesso:
dopo aver provato a lungo ad ignorarli, sperando che prima o poi
sparissero, adesso si è rassegnata alla loro esistenza,
a condizione che girino alla larga. Così, se uno dei fratellastri
per caso si trova a dover passare vicino alla sua cuccia, si avverte
un guaito: è Tommi o Mikka che chiede di essere scortato,
per oltrepassare indenne il “posto di blocco”.
Conosco fox terrier che sono mordaci anche con le persone. Personalmente
trovo difficile schierarmi contro di loro, e preferisco pensare
che se mordono avranno le loro ragioni! Scherzi a parte, Ofelia
è molto socievole e gioviale anche con gli estranei, ma
la sua passione sono le vecchiette: ricordo che da piccola, senza
alcun motivo, saltò in braccio a una signora anziana seduta
su una panchina, e dopo averla baciata, se ne andò lasciandola
di stucco.
IL FOX TERRIER
E L’OBBEDIENZA
Uno dei pregiudizi più diffusi sul fox terrier è
che sia difficile educarlo perché testone, duro di comprendonio,
ecc. ecc. Mi sono trovata più volte in imbarazzo nel ricevere
i complimenti di chi si congratulava per il semplice fatto di
aver condotto un fox terrier in agility (neanche fosse un mulo!).
Chi mette in giro queste voci assolutamente false, sicuramente
ha avuto a che fare solo con quel genere di cane che gli anglosassoni
chiamano “human centred” (i primi della classe, per
intenderci, quelli che non hanno occhi che per il loro padrone)
e non sanno la soddisfazione e il divertimento di lavorare con
un cane come il fox.
Il fox terrer è 99 % istinto, con appena tracce di raziocinio.
E se poi decide di farne uso, non sarà certo per dar retta
a voi. E come potrebbe essere altrimenti, date le sue origini
e lo scopo per cui nei secoli è stato selezionato? Conosco
la storia di un fox impiegato nella caccia a lepre che si era
infilato in un cunicolo così stretto da cui era riuscito
a uscirne solo dopo una settimana. Un cane ragionevole e riflessivo
secondo voi sarebbe stato altrettanto coraggioso?
Se pensate di addestrare un fox terrier ricorrendo semplicemente
alla coercizione, potete darvi per vinti in partenza, non lo sottometterete
mai. Stesso discorso se pensate di educarla solo con giochetti
e biscottini.
E che ci vuole, un domatore allora? No, se saprete combinare gioco
e fermezza, autorevolezza e complicità, divertirlo senza
sembrare dei buffoni, correggerlo senza trasformarvi in un agente
della Gestapo, riuscirete ad ottenere tutto da lui...o quasi.
IL FOX TERRIER E L’AGILITY
Grazie alla sua motivazione per il gioco e allo sviluppatissimo
istinto predatorio (una delle difficoltà più grosse
per me è stato insegnarle il comando "lascia"),
preparare un fox in agility è uno scherzo. Salti e tubi
non rappresentano un problema, piuttosto le zone richiedono un
po’ più di attenzione: se in allenamento le lavorate
in obbedienza, cioè dando al cane il comando “resta”,
è probabile che in gara salti come una molla prima ancora
di ricevere tale comando (come accadeva regolarmente a me...).
Se siete bravi, dovreste riuscire a farlo correre fino in fondo
senza saltare, e poi premiarlo. Lo slalom richiede un po’
di tempo e pazienza: il fox infatti è più sveglio
degli altri cani, e non è facile convincerlo a zigzagare
tra i paletti, quando sa bene che andando a diritto si perde meno
tempo e si arriva prima. |
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D’accordo, il titolo dell’articolo era Perché
un Fox Terrier, e io, gira e rigira, non ho ancora risposto. La
verità è che quando si parla di cani è difficile
restare obiettivi, e io parlando del fox non sono riuscita a separare
l’argomento da quei dieci anni e più di esperienze,
amicizie, storie ed emozioni che mi legano ad Ofelia. Del mio
cane ammiro la forza di carattere, la sua gioia di vivere e la
semplicità: lei non conosce le mezze misure, il mondo è
bianco o nero.
Non credo che i cani assomiglino ai propri padroni, ma piuttosto
che essi rappresentino per loro un ideale. E io, se potessi scegliere,
vorrei essere come lei.
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